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Inizio attività commerciale e imprenditoriale

L’inizio di un’attività commerciale e imprenditoriale può intimorire anche i più coraggiosi: tra adempimenti burocratici, tempistiche ignote e rischio d’impresa, le incognite sono molte.

Per questo serve fare ordine ed elencare un passaggio alla volta tutti gli adempimenti necessari.

Tutti i passaggi per iniziare un’attività commerciale o imprenditoriale

1)   Accertarsi di possedere i requisiti

Iniziamo con un esempio: per aprire un locale che commercia beni con monopolio di Stato servirà una licenza. O anche, per un esercizio di ristorazione, anche solo da asporto, servono un attestato SAB o titolo equipollente.

Per chi entra a contatto con il cibo, poi, è necessario il noto corso HACCP.

Un consiglio per avere una panoramica completa dei requisiti necessari è: rivolgetevi allo Sportello Unico per le Attività Produttive attivo per il vostro territorio (SUAP).

Nel caso non ce ne fossero di attivi, potete tranquillamente rivolgervi alla Camera di Commercio.

Ultimo ma non meno importante: i requisiti morali. Non si può essere condannati per delitto non colposo con pena minima di tre anni, non si può essere sottoposti a obbligo di soggiorno, sorveglianza speciale o altre norme restrittive. Giusto per citare i principali.

2)   Scelta della forma giuridica

La scelta della forma giuridica corretta per la propria futura impresa è un passaggio fondamentale, da cui dipenderanno in larga misura molti dei vostri adempimenti e scelte future.

Si consiglia di non prendere questa fase alla leggera e di farsi assistere da un professionista.

3)   Scelta dei locali

Questo passaggio è tra i più lunghi per un inizio attività commerciale o imprenditoriale: non solo occorre trovare fisicamente il locale, ma anche verificare che gli spazi siano a norma per l’attività che si va a svolgere.

Inoltre, il locale deve avere la giusta destinazione commerciale, elemento che si può modificare andando a cambiare la destinazione d’uso previa verifica al Piano Regolatore della propria città.

In più, potrebbe essere necessario chiedere un permesso per l’insegna, e per l’occupazione di suolo pubblico se si pensa di mettere delle sedute o dei tavolini veri e propri fuori dal locale.

4)   Scelta del tipo di prodotti in vendita

Questa fase può sembrare parte del business plan, e invece è normativa. Come abbiamo visto nel primo punto, per somministrare cibo e bevande servono determinate certificazioni. Per vendere superalcolici e alcolici serve presentare la richiesta all’Agenzia delle Dogane.

Se si programma di suonare musica dal vivo, la questione si complica ulteriormente: occorre infatti un adeguato isolamento acustico dei locali, nel caso in cui siano in prossimità di centri abitati.

In più, bisogna gestire le pratiche per il diritto d’autore.

5)   Partita IVA e Registro delle Imprese

Passaggio necessario da svolgersi all’Agenzia delle Entrate, dopo aver selezionato il codice ATECO relativo alla propria attività e il proprio regime contabile.

Servirà anche iscriversi al Registro delle imprese.

Altri adempimenti burocratici per l’inizio attività commerciale

Per la corretta gestione dell’apertura di attività mancano ancora l’iscrizione a INPS e INAIL e la compilazione e invio del modulo SCIA.

La procedura, come si può vedere, è lunga e il minimo errore può condurre a ritardi considerevoli.

Abbiamo voluto affrontare l’argomento in termini generali, per fornire un quadro di massima ai futuri imprenditori.

Per chi volesse aprire un’attività commerciale e d’impresa consigliamo il nostro servizio di consulenza legale.

Un notaio può aiutare nella complessa gestione di questo processo, perché tutto vada per il meglio.

L’imprenditore si occupi del suo core business.

Noi pensiamo al resto.

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Redazione Scatena Notaio

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